MUSEI E MOSTRE
Mostra permanente di cimeli della Seconda Guerra Mondiale e “Memorial” della Battaglia di Filottrano
La città di Filottrano visse il suo momento epico nell’ultimo conflitto mondiale, quando, munita a caposaldo da truppe tedesche a difesa di Ancona e del suo strategico porto, fu teatro di una cruenta battaglia durata dieci drammatici giorni.
Martoriata e devastata, Filottrano rinacque alla Patria e alla Libertà il 9 luglio 1944 ad opera della Divisione Paracadutisti “Nembo” del Corpo Italiano di Liberazione, con il concorso di unità del 2° Corpo d’armata polacco.
A permanente ricordo di quei giorni tragici ed eroici, l’ 8 luglio 2006, alla presenza del prefetto di Ancona e delle Autorità cittadine, è stata inaugurata a Filottrano la “Mostra permanente di cimeli della Seconda Guerra Mondiale e Memorial della battaglia di Filottrano”. Grazie al patrocinio del Comune, alla munificenza di benefattori e donatori, alla volontaria disponibilità dei curatori, l’esposizione ha acquisito ed ospita reperti bellici raccolti sul campo di battaglia e in genere armi, munizioni, foto, memoriali e diari di combattenti, mappe militari ed equipaggiamento di soldati dei vari eserciti protagonisti della Seconda Guerra Mondiale.
La mostra si trova nel centro storico della città in Vicolo Beltrami ed è visitabile il:
Sabato dalle 10.00 – 12.30.
In qualsiasi altro giorno previo appuntamento.
Contatti:
Ufficio cultura Comune di Filottrano, tel. 071 72278211 / 071 722781 (centralino)
Giovanni Santarelli (curatore), tel. 349 2663282
Museo del biroccio marchigiano
Il museo, di proprietà della famiglia Luchetti, costituito nel 1967 e sistemato al piano terreno del Palazzo Spada Lavinj, oggi Beltrami-Luchetti, si contraddistingue per la particolare scelta tipologica del materiale raccolto: il biroccio marchigiano.
Nato come semplice carro agricolo, il biroccio assume in seguito varie funzioni nell’ambito della vita contadina delle regioni centrali italiane, fino ad acquisire nel gusto popolare anche una valenza estetica che nelle Marche si traduce in vistose decorazioni policrome differenziate per aree geografiche.
All’interno del percorso museale, sulla base della suddivisione in distinti ambiti provinciali e grazie ad apparati didattici esplicativi, è possibile comprendere il valore dei singoli oggetti anche in rapporto ad un più ampio contesto culturale ed individuare le caratteristiche peculiari di ciascuna provincia marchigiana.
Accanto ai carri, esposti nella loro interezza ed alle ricostruzioni grafiche con le indicazioni delle loro parti costruttive, nelle sale sono collocate anche numerose parti staccate superstiti del carro agricolo.
Vicolo Beltrami 2
Visita su prenotazione Tel. 071/201084 – 071/33037
Museo Beltrami
La raccolta di cimeli di Giacomo Costantino Beltrami giudice napoleonico a Macerata, anch’essa di proprietà della famiglia Luchetti, è situata al primo piano del palazzo Beltrami-Luchetti, ove si possono ammirare oggetti e manufatti delle popolazioni del Nord e Centro America. I reperti furono raccolti da Beltrami durante i suoi viaggi nel continente americano, che lo condussero a scoprire le sorgenti del Mississippi.
Nel salone di rappresentanza sono disposti in vetrine molti manufatti delle popolazioni indigene. Dagli oggetti delle tribù delle grandi pianure (pelli dipinte, arco e frecce, calumet, foderi per pugnali, cinture con sonagli) si passa alle terracotte azteche e messicane, alle noci di cocco incise, alle asce di pietra, alle conchiglie lavorate, alle zucche dipinte provenienti dalla Meso America e da Haiti.
In stanze adiacenti al salone sono esposti: un erbario messicano, una raccolta malacologia, minerali e pietre delle miniere messicane, armi ed oggetti personali di G.C. Beltrami ed il manoscritto del volume “Le Mexique” sempre di Beltrami.
Vicolo Beltrami 2
MUSEO della macchina da cucire
Nella città della sartoria non poteva mancare un museo dedicato alla macchina da cucire
Un particolare e curioso museo creato e gestito da un privato, il signor Gustavo Boresta. Una grande collezione di circa 280 macchine da cucire di epoche diverse, provenienti dall'Australia, dalla Cina, da tutta l'Europa, dall'America. Ci sono macchine per cappellai, per cucire selle da cavallo, per la pelle, per i visoni, tappeti, calzini e juta . Tutte perfettamente funzionanti e hanno il relativo libretto di istruzioni.. Sono di varie dimensioni e di varie epoche, a partire dalla prima macchina dell'0ttocento.
Il Museo è disposto su più piani e scendendo nelle grotte del palazzo, perfettamente restaurate si può ammirare anche una parte delle antiche mura castellane.
Il museo delle macchine da cucire di trova a Filottrano, Piazzale 11 Febbraio, 2
Contatti
Gustavo Boresta telefono 3381903622
L’ingresso è a offerta libera